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Nel mondo liquido l'identità sembra una cassetta di attrezzi monouso e slegati tra loro. In meno di un anno il "cittadino globalizzato" può cambiare molti lavori e attraversare svariati ruoli sociali. Al termine della sua esistenza sarà difficile capire chi e cosa sia stato per sé, per gli altri e per la defunta dimensione collettiva. Se l'identità assume i connotati sfuggenti dell'assenza di significato, la solidità diventa un disagio non più transitorio ma perno granitico della personalità. Riconoscere sé stessi e gli altri come vittime sconfigge la frammentazione dei rapporti sociali grazie all'idea di un mondo diverso. Idea espropriata dal Capitalismo globalizzato. Prefazione è di Massimo Zamboni.